
L’amore al tempo dei divani
Franco è un uomo un po’ all’antica. La sua età glielo permetteva. I 40 anni lo piazzavano in un’età di mezzo. Tra il non essere più così giovane e l’aver maturato la capacità di non farsi trasportare dai sogni e tra il non essere poi così vecchio e il non essere entrato ancora nell’era dei rimpianti.
Franco è un uomo un po’ all’antica, single e con solidi principi morali. Solo, se vogliamo, ma ben voluto da tutti. Franco è un uomo un po’ all’antica perché sa che se vuoi conquistarti qualcosa, devi andare a prendertelo. E nessuno ti regala niente. Franco è un uomo un po’ all’antica che vuol dire essere anche un po’ moderni. Franco sa che, nella vita, ogni tanto una scossa emotiva può aiutare a mandarti avanti.
Anche perché tra sogno e rimpianto la differenza è minima, il filo che li unisce e li separa è così sottile. Ci aveva pensato qualche settimana prima, rileggendo, nel suo bell’appartamento a misura di single, su quel divano a misura di uno, L’Amore ai tempi del colera. Quel libro lo aveva così affascinato in gioventù, quella scrittura così realista e così magica di Gabo lo aveva trascinato. E ci pensa anche adesso, mentre accarezza il tessuto morbido di questo divano nuovo, più grande, pronto ad accogliere più emozioni.
La differenza tra sogno e rimpianto. E il non mollare mai. Garcia Marquez gli aveva riportato alla mente tutto questo. Tutto questo gli aveva riportato alla mente il ricordo di lei. Sonia.
Sonia è la tipica donna mediterranea, quasi latina, ma italianissima, del sud. Sorriso largo, capelli scuri lunghi, corpo snello ma così formoso, tutte le curve lì dove dovevano stare. Così bella da lasciar andare, così bella da non volerla lasciare mai. Così particolare da non aver mai trovato la giusta compagnia per la vita.
Rileggendo la storia di Florentino e Fermina, amanti anche a 50 anni di distanza, Franco l’aveva ricordata e aveva ricordato soprattutto il loro amore di un decennio prima o qualcosa di più. Franco l’aveva amata. E anche Sonia aveva amato Franco. E insieme avevano scoperto tutte quelle cose che si scoprono a 25 anni o giù di lì. Rileggendo L’Amore ai tempi del colera e accarezzando quel vecchio divano così comodo, Franco aveva deciso di chiamarla.
I divani hanno questa capacità: custodiscono gli amori di un tempo, soprattutto se da 15 anni riempiono il tuo salone. E quel divano stava lì proprio da allora. Fu testimone dell’amore di Franco e Sonia. E quel divano forse non aspettava altro che un loro incontro per arrivare alla meritata pensione.
Franco lo trovava comodo, lei no.
“Ma davvero è ancora qui in questa casa” disse lei.
“Sì, quasi aspettavo te per cambiarlo” disse lui.
“Ma è così scomodo, ricordi quella volta che…” disse lei.
“Sì certo. Per me fu un pomeriggio fantastico” disse lui.
Risero tanto, su quel divano così comodo/scomodo, così nuovo/vecchio. Risero e si confidarono. Storie lunghe da raccontare. Ma lunghe davvero. Passarono un pomeriggio, poi un altro, poi un aperitivo serale e poi un altro tè.
“Sonia, vorrei invitarti a cena, a casa mia” disse lui un giorno al telefono.
“Volentieri” disse lei.
Cenarono con gusto. Sullo sfondo quel divano che li accolse per un rum. Cenarono e poi si confidarono ancora.
“Ma quella volta poi… perché mi hai lasciato?” chiese lui.
“Non ti amavo più. Ma forse sbagliavo” rispose lei.
E ci fu appena il tempo di guardarsi e di lanciarsi uno nelle braccia dell’altro. Franco godeva nel toccarla ancora. Sonia gioiva perché mentre si baciavano pensava che forse aveva ri-trovato la giusta compagnia della vita. Erano estasiati “perché avevano vissuto insieme quanto bastava per accorgersi che l’amore era amore in qualsiasi tempo e in qualsiasi parte”.
Poi lei si fermò. Sul più bello, mentre erano nudi e lui le accarezzava i seni grandi.
“Mi piacerebbe vivere una nuova storia con te” azzardò lei.
“Volentieri” commentò lui.
“Domani scegliamo un nuovo divano, però. Abbiamo bisogno di vivere nuove emozioni”.
L’amore al tempo dei divani, quei divani che ora avevano chiuso il proprio cerchio.